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Cibi pericolosi

SOSTANZA DESCRIZIONE
   
AVOCADO Foglie, frutto e semi contengono un principio tossico chiamato persina, una tossina fungicida che risulta tossica, non solo per gli animali, ma anche per l’uomo e che spesso sviluppa intolleranze o allergie.

La varietà Guatemalteca (quella più diffusa nei supermercati) sembra essere la più tossica e può causare diarrea, nausea, vomito, inappetenza e spossatezza.

BEVANDE ALCOLICHE E BIRRA Gli animali non possiedono gli enzimi adatti per metabolizzare l’alcool. La sua assunzione determina vomito, diarrea, perdita della capacità motoria, scompensi del sistema nervoso centrale, tremori, difficoltà respiratorie, squilibri metabolici e coma.

Grandi quantità di alcol possono determinare la morte dell’animale per collasso respiratorio.

L’alcool agisce direttamente sul sistema nervoso e non c’è un antidoto, bisogna necessariamente portare l’animale dal veterinario. Ci sono alimenti (umani) che subiscono una marinatura anche nel vino, facendo aumentare le possibilità di ingerirlo per cani e gatti.

Per un animale di piccole dimensioni come il gatto o cani di piccola taglia la dose tossica è davvero bassa (5 mL/Kg di peso) e la soglia del pericolo si alza ulteriormente.

Sappiamo bene che l’alcool è pericoloso per l’uomo, figuriamoci per un animale. L’alcool è un veleno per il fegato, che deve detossinarlo e farlo smaltire con le urine. Anche ai cani, però, piace, e non è raro che cerchino di leccare magari il fondo del bicchiere, o un po’ di alcool caduto per terra. Questo, da parte dei padroni, deve essere assolutamente evitato perché poche leccate potrebbero tranquillamente uccidere.

La birra, poi, ha un pericolo in più: anche il luppolo con cui è composta è tossico (contiene nicotina) per il cane perché aumenta la respirazione e favorisce la tachicardia fino alle convulsioni, per cui la dose pericolosa si abbassa ulteriormente. La birra porta a difficoltà respiratorie, aumento della frequenza cardiaca, temperatura elevata, convulsioni e morte

TÈ E CAFFÈ Tutte le bevande che contengono caffeina non devono essere mai tenute a portata degli animali; se un cane o un gatto ingerisce tè o caffè anche in polvere le conseguenze possono essere davvero serie in quanto queste sostanze provocano una stimolazione del sistema cardiovascolare e respiratorio. Alte dosi conducono a respiri e a battiti irregolari, fino ad arrivare alla fibrillazione cardiaca e, nei casi più gravi, all’ictus.
BROCCOLI Contengono una molecola nota come isotiocianato, molto irritante per le mucose dell’intestino, mentre in quantitativi eccessivi possono agire negativamente sulla tiroide. Meglio evitare anche le altre verdure della stessa famiglia, non propriamente indicate per cani e gatti.
CARNE E UOVA CRUDE Cani e gatti non devono mangiare carne soprattutto di pollo (e degli altri uccelli) cruda e uova crude per gli stessi motivi per cui anche noi non dobbiamo mangiarli.

Possono veicolare batteri come la Salmonella o Escherichia coli che sono dannosi tanto per noi quanto per l’intestino dei nostri animali.

Spesso si contesta che il gatto in natura mangia la carne cruda ma bisogna considerare che il gatto nato con questo tipo di dieta saprà resistente a questi batteri, mentre se è stato abituato a mangiare cibo in scatola sterile non saprà certo difendersi da questi microrganismi.

Le uova crude, oltre ad aumentare nei gatti il rischio di salmonellosi, proprio come negli umani, hanno un ulteriore problema che riguarda l’albume: contiene infatti dei batteri che causano un cattivo assorbimento della vitamina B, molto importante per i gatti.

Si tratta di una carenza che potrebbe causare problemi al pelo e alla pelle.

CASTAGNE Le castagne non sono tossiche ma un frutto così farinoso tende ad ostruire lo stomaco, e può portare a problemi nel successivo passaggio del cibo perché il succo gastrico non riesce a digerire la polpa della castagna e nella peggiore delle ipotesi ci si potrebbe trovare a fare affrontare al nostro animale un intervento chirurgico con svuotamento manuale dello stomaco.
CIBI AVARIATI O SCADUTI Disturbi dell’apparato gastro-intestinale (vomito, diarrea) e febbre.
CIBI GRASSI Nelle giuste quantità hanno una funzione energetica, aiutano nella assimilazione delle vitamine e contribuiscono anche a mantenere morbidi pelle, cuscinetti interdigitali e migliorano lo stato del pelo.

Un quantitativo sano può risultare utile in base alle necessità del cane, così da offrire una fonte energetica salubre, ma con l’aumento dei dosaggi il cane potrebbe faticare a digerire, tendere all’obesità, alla pancreatite e ad un invecchiamento precoce con tutta una serie di malattie collegate.

La digestione dei grassi è ancora più difficile e laboriosa se i grassi sono cotti.

CIOCCOLATO E CACAO Il cioccolato è assolutamente tossico per i cani di casa, a causa della presenza dei composti velenosi che sono la teobromina, la caffeina e la teofillina.

Bastano 50 grammi di teobromina per intossicare un cane di taglia piccola. L’ingestione di cioccolato può provocare innalzamento della pressione, nausea, vomito ed eccessiva stimolazione del sistema nervoso centrale e della circolazione, può produrre convulsioni, attacco cardiaco, emorragia interna e, nei casi peggiori, porta al decesso dell’animale.

CIPOLLE – AGLIO – CAVOLI Agli, cipolle, ma anche scalogni, porri e tutte le piante che appartengono allo stesso genere botanico contengono alcune molecole, come la S-Metilcisteina Sulfosside, che per noi sono innocue, ma nei gatti e nei cani sono dannose per i globuli rossi.

Il problema relativo a questi due alimenti sta nel fatto che vengono spesso utilizzati come ingredienti, e quindi possono essere consumati dal cane anche in un sugo, o in un pezzo di carne soffritto con la cipolla. Visto che le molecole dannose di questi alimenti non vengono distrutte dal calore, oltre che aglio e cipolla in sé bisogna evitare anche gli alimenti che li contengono. La cipolla è altamente tossica in quanto le sostanze contenute agiscono sull’emoglobina che perde la sua naturale capacità di trasportare l’ossigeno. I globuli rossi cambiano forma, vengono distrutti dai macrofagi e subentra l’anemia. I sintomi appaiono a pochi giorni dall’ingestione con urine rosse, mucose pallide, respiro affannoso e affaticamento. Stesso discorso per l’aglio, che produce effetti simili, con l’aggiunta di sintomi come vomito e diarrea.

DOLCI –  CARAMELLE –  GELATO Questi alimenti sono pericolosi perché spesso contengono dolcificanti come lo Xilitolo, che per noi non è problematico ma per il fegato di cani e gatti è difficilissimo da metabolizzare.

Ha un effetto così forte che potrebbe provocare un’insufficienza epatica acuta e di vomito molto violento.

Il gelato e alcune caramelle contengono lattosio, difficile da digerire.

I dolci, con il loro alto contenuto di zuccheri (glucosio e i suoi derivati come il saccarosio, lo zucchero), sono alimenti da evitare sempre, anche se gli effetti tossici non sono immediati.

Causano problemi ai denti e predispongono al diabete mellito e alla obesità.

FEGATO L’eccesso di fegato provoca quella situazione che è conosciuta come “Gatto di Legno”. Il fegato è generalmente considerato benefico per il gatto, ma esagerare con questo alimento significa causare un accesso di Vitamina A, o Retinolo, una molecola importante ma pericolosa se è eccessiva.

Il Retinolo, infatti, ha la funzione di far sviluppare le cellule ed in particolare quelle delle articolazioni. Il consumo giornaliero di fegato fa sì che le articolazioni si sviluppino troppo, causando dolore articolare perché le ossa hanno troppo attrito una sull’altra, ed il gatto si muove con difficoltà.

Nel breve termine non ci sono problemi, ma nel lungo periodo si, e l’assunzione di fegato deve essere limitata, anche se può essere presente sporadicamente nella dieta del gatto.

FRUTTA A NOCCIOLO Altre cose a cui bisogna fare attenzione sono i frutti a nocciolo.

Ciliege, susine, pesche, albicocche hanno al loro interno un nocciolo che, oltre ad essere pericoloso in sé, è pericoloso anche per quello che contiene.

Se affettiamo questi frutti per cane, rimuovendo il nocciolo, non sono pericolosi, ma se il cane ingerisse frutto per conto proprio andrebbe incontro ai seguenti due tipi di sintomi:

sintomi da ostruzione, dovuti al nocciolo in sé, se non si è rotto (e si ferma nell’apparato digerente impedendo il transito del cibo). Chiaramente, una ciliegia non sarà un problema per un alano, ma potrebbe esserlo per un pinscher.

Se il nocciolo si rompe e viene digerito dal cane e libererà amigdalina, una sostanza precursore del cianuro, velenoso anche a dosi molto basse.

Il nocciolo, quindi, è comunque un pericolo, per cui è meglio evitare di fornire questi alimenti e, soprattutto, che il cane possa prenderli per conto proprio ad esempio da una fruttiera o in giardini dove siano presenti questi alberi. Anche quando date la mela togliete i semi, per il cane risultano tossici.

FRUTTA SECCA Sono altri ingredienti grassi che lo stomaco dell’animale non riesce ad assimilare correttamente, per cui possono presentarsi problemi nella digestione, insufficienza renale e diarrea. Principalmente le noci che, a causa dell’alto contenuto di fosforo, possono causare calcoli alla vescica
FUNGHI Non abbiamo mai la certezza che il fungo che diamo al cane, e che per noi non è tossico, non lo sia nemmeno per il cane. Le cliniche veterinarie riportano tantissime intossicazioni da funghi, che ci sono perché i proprietari non conoscono questa regola. La maggior parte delle intossicazioni derivano da funghi per noi commestibili, che devono essere evitati in ogni modo.
IMPASTI PER PANE E  PIZZA (CRUDI) Potrebbe sembrare una cosa strana, ma l’impasto per la pizza, o anche per pane e dolci, crudo, è uno degli alimenti in assoluto più pericolosi per il cane.

Lo stomaco del cane ha una temperatura di 37-38 gradi, ideale per la lievitazione, così che l’impasto, che contiene appunto il lievito, si espande e lo stomaco si gonfia, predisponendo alla pericolosa torsione di stomaco.

Oltretutto il lievito libera anche etanolo, che altro non è che alcool, causando gli effetti  dannosi descritti per gli alcolici.

INSACCATI Gli insaccati quali mortadella, salsicce, ed altri insaccati ed il prosciutto crudo contengono molto sale e grassi. La pelle degli insaccati, inoltre, è pericolosa perché spesso il budello è sostituito da un materiale plastico. Inoltre possono essere fonte di infestazione di toxoplasmosi.
LATTE Terminato il periodo dell’allattamento, il gatto non deve più assumere latte perché diventa intollerante al lattosio. Il latte non è proprio un alimento tossico per il gatto, ma non è nemmeno un alimento nutrizionale, anche se l’immagine del gatto che beve il latte è molto carina ma falsa.

Il gatto adulto non ha l’enzima lattasi, lo stesso che è assente anche agli intolleranti al lattosio. Il latte vaccino, è ricco di lattosio, che il gatto non digerisce, questo arriva intatto nell’intestino dove ha azione lassativa, attirando acqua nell’intestino. In questo modo non solo le sostanze contenute nel latte non vengono assimilate, ma si riduce l’assorbimento anche di tutte le altre sostanze nutritive.

Questo problema si sente ancora di più nel gattino, che ha bisogno di molta energia e non deve essere nutrito con latte vaccino, ma con tipologie di latte appositamente formulate.

LIEVITO Il lievito viene spesso dato ai cani per mantenere lucido il pelo, e nell’errata convinzione che funga da antiparassitario, ma in realtà il lievito fa molto male perché produce gas nell’apparato digerente, causando dolore e la possibile rottura dello stomaco o dell’intestino. Inoltre la lievitazione produce etanolo, che se assunto a dosi elevate può produrre un avvelenamento da alcool.
LIMONE E ACETO L’acido del limone e dall’aceto possono fare del male al tuo amico a quattro zampe e causargli mal di stomaco, vomito e malessere. perché non sono in grado di digerirli adeguatamente e sono causa di seri problemi intestinali.
NOCE MOSCATA La noce Moscata contiene un principio attivo, la Miristicina, utilizzata come una droga umana, per cui ha degli effetti anche su di noi. Noi che ne mettiamo poca per insaporire del cibo, quindi non produce effetti, ma per i cani non è così. Il meccanismo d’azione della Miristicina si basa sull’effetto che ha in specifiche parti del sistema nervoso; in pratica, impedisce la degradazione di alcuni neurotrasmettitori (sostanze che hanno il compito di stimolare un nervo, e che poi finito il loro compito dovrebbero essere distrutti). Se non vengono distrutti rimangono lì e continuano a stimolare il nervo, così che la stimolazione continua possa dare origine a danni anche gravi. Se gli stimoli sono forti danno luogo anche ad aumento della frequenza respiratoria, cardiaca, fino alle convulsioni e al coma. La dose tossica per gli animali è molto bassa, per cui bisogna evitare assolutamente di somministrare cibi che contengano noce moscata.
NOCI E NOCI DI MACADAMIA Le noci comuni e le noci macadamia possono provocare dei problemi ai cani e possono essere tossiche anche a basse dosi (4-5 noci per un cane di 10 kg). Le noci macadamia contengono una tossina che può provocare dei sintomi come tremori, debolezza, innalzamento della temperatura corporea e conseguenze pesanti, come la paralisi. Le comuni noci possono contenere un fungo velenoso per i cani, che può condurre alla morte nei casi più gravi
OMOGENEIZZATI PER BAMBINI Spesso negli omogeneizzati è presente la polvere di cipolla come aromatizzante, la cui minima quota può già essere responsabile di danni (vedi cipolla).
OSSI Il problema è che alcuni ossi sono un pericolo per il cane quando provengono dai piccoli animali come pollo e coniglio.

Il cane, infatti, li spezza con i denti e questi ossi hanno la tendenza a rompersi a forma di scheggia. Queste schegge acuminate transitano nell’apparato digerente del cane e possono perforare stomaco o intestino, causando così una peritonite acuta.

Eventualmente possono essere dati solo quelli provenienti dai grandi animali, ma mai cotti, (come l’osso del prosciutto) che non possano essere spezzati formando monconi appuntiti. Non fanno male ossa come quelle fatte ad hoc per essere masticate, come il corno di cervo ecologico per cani. Sia ben chiaro che il cane sopravvive anche senza ossi, quindi se si ha paura di dargliele non è un problema.

PESCE CRUDO Il pesce crudo contiene un’antitiaminasi, una sostanza che blocca l’assorbimento della tiamina o vitamina B1.

Inoltre possono essere presenti le larve di Anisakis; si tratta di un verme, che resiste alla digestione. Se un essere umano, un cane o un gatto accidentalmente mangiano un pesce crudo contenente l’Anisakis possono diventare ospiti accidentali ed avere dolore, nausea, vomito, diarrea, sindrome eosinofilica e talvolta perforazione intestinale; altro problema correlato al pesce crudo è il rischio di contrarre la Salmonellosi. Quindi se vogliamo dare il pesce (meglio quello azzurro) a cani e gatti cuociamolo come facciamo per noi.

Anche le lische sono un problema per lo stesso motivo per cui lo sono gli ossi, perché possono conficcarsi nell’apparato digerente.

POMODORI – PATATE – MELANZANE Pomodori, patate e melanzane contengono la solanina, una sostanza che il cane non metabolizza e che porta danni a carico dell’apparato digerente, tachicardia, tremori affanno e irrequietezza. Se cotti invece la solanina scompare e possono essere messi nella ciotola dei nostri animali.
SALE Una delle patologie che, in diversi casi, è legata ad un’assunzione eccessiva di sale è l’ipernatriemia, ossia l’aumento dei livelli ematici di sodio.

Nutrire cani e gatti con gli alimenti preparati per gli esseri umani significa sottoporli, a quantità madornali di sale, con effetti deleteri sulla loro salute. Il sale e i cibi che lo contengo sono molti nocivi ancora di più nel caso in cui l’animale abbia una malattia cardiocircolatoria.

I cibi salati creano inoltre seri problemi a livello renale.

UVA E UVA SULTANINA Non si conosce ancora il motivo ma l’uva e l’uvetta danneggiano in modo irreversibile i reni di cani e gatti e non conoscendo precisamente le molecole che causano il problema dell’intossicazione non esiste un antidoto specifico, se non la terapia generica che si mette in atto nell’insufficienza renale acuta. Motivo per cui, per un cane, l’uva e anche l’uvetta (che è uva secca) devono essere assolutamente evitate

L’animale che ingerisce l’uva presenta episodi improvvisi di vomito e diarrea, per prima cosa, poi però la molecola misteriosa ha azione anche sui reni, dove distrugge i tuboli renali dando origine all’insufficienza renale acuta, che è una patologia che può portare a morte in pochissimo tempo.

La dose tossica di uva (fresca, per l’uvetta è minore) è di tre grammi per chilo di peso del cane.

Ai fini medici, l’intossicazione da uva viene equiparata all’intossicazione da glicol etilenico (l’antigelo per l’auto), che a sua volta non ha antidoto.